Il presidente di Odg Toscana,
Carlo Bartoli, ha chiesto alla ministra di
intensificare l'attività di prevenzione al fine di scoraggiare atteggiamenti minacciosi nei confronti dei giornalisti toscani sui social e ha ricordato l'importanza di
introdurre in legge un'aggravante specifica per i reati di minacce e violenze che hanno per oggetto i giornalisti.
Bartoli ha sottolineato la
necessità di abbassare la soglia di tolleranza rispetto agli atti violenti e intimidatori e l'importanza di
dare grande pubblicizzazione a iniziative come quella del Viminile anche per incoraggiare colleghi che non lavorano in grandi redazione e che hanno maggiore difficoltà a sentire la vicinanza della categoria.
Nel 2019 proprio a Firenze si era tenuto un convegno organizzato da Odg Toscana al quale aveva partecipato anche il vicepresidente del CSM David Ermini nel corso del quale era stata lanciata la
proposta di inasprire le pene per chi minaccia i giornalisti.
Bartoli ha espresso un particolare ringraziamento a Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione della stampa, che hanno invitato l'Ordine dei giornalisti della Toscana a far parte della delegazione della FNSI di cui hanno fatto parte anche il presidente di Assostampa toscana Sandro Bennucci, il direttore del Tirreno Stefano Tamburini e Giulio Corsi in rappresentanza del Comitato di redazione del Tirreno.
"
Violenze e minacce si combattono solo se la categoria è unita e determinata", ha concluso Bartoli.
All'incontro del Viminale hanno partecipato anche FNSI, Assostampa e il direttore de Il Tirreno, Stefano Tamburini: leggi il
resoconto completo dell'incontro sul sito di FNSI.
Ecco la nota del Viminale sull'incontro, riportata dall'agenzia Ansa, con le dichiarazioni della Ministra Lamorgese:
(ANSA) - FIRENZE, 04 MAR - "Stiamo seguendo con la massima
attenzione il tema delle minacce ai giornalisti, veicolate anche
attraverso la rete, perché la stampa è garanzia di circolazione
delle notizie ed anche per questo è componente fondamentale
della nostra democrazia: dunque non vanno sottovalutati gli atti
intimidatori che devono sempre essere denunciati alle forze di
polizia anche per una più efficace opera di prevenzione e
contrasto di questo gravissimo fenomeno". Lo ha detto il
ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, in occasione della
riunione del Centro di coordinamento delle attività di
monitoraggio, analisi e scambio permanente e di informazioni sul
fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti.
Lamorgese, spiega una nota, ha impresso nuovo impulso alle
attività del Centro di coordinamento presso il Viminale fin
dalla prima riunione da lei presieduta il 10 gennaio 2020, cui è
seguita una direttiva ai prefetti per avviare un monitoraggio
strutturato che consenta di delineare in maniera dinamica un
quadro complessivo conoscitivo degli scenari di rischio a
livello territoriale nonché delle iniziative conseguentemente
assunte. Presenti oggi anche il capo di gabinetto del Viminale
Bruno Frattasi, il vicedirettore generale del dipartimento della
Pubblica sicurezza Vittorio Rizzi, il presidente e il segretario
generale della Federazione nazionale della stampa Giuseppe
Giulietti e Raffaele Lorusso, il presidente del Consiglio
nazionale dell'Ordine dei giornalisti Carlo Verna. E ancora, il
presidente dell'Ordine regionale della Toscana Carlo Bartoli, il
presidente dell'Associazione Stampa Toscana Sandro Bennucci, e
per Il Tirreno il direttore Stefano Tamburini e il
rappresentante del Comitato di redazione Giulio Corsi. Nel 2020
gli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti sono stati
163, l'87% in più rispetto al 2019 (87 casi). Nel 2021, gli
episodi registrati sono 23. (ANSA).