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Sottoscrizioni, raccolta dati, IA e mobile: tendenze 2018 per i media secondo Reuters Institute.

Il report è basato su 194 interviste a realtà editoriali e media internazionali

Il 2018 si appresta ad essere un altro anno di cambiamenti e incertezza per il mondo dei media internazionali, almeno stando a quanto rivelato da “Journalism, Media, and Technology Trends and Predictions 2018”, il report promosso da Reuters Institute for the study of journalism e Università di Oxford.
 
Il rapporto, stilato dal giornalista Nic Newman, analizza le risposte a 194 interviste realizzate a responsabili di grandi media internazionali e realtà del mondo dell'informazione sul rapporto tra informazione e tecnologia, cercando di individuare le principali tendenze per l'anno in corso.
 
Secondo quanto reso noto, il 44% degli editori è preoccupato per la crescita di potere e influenza delle piattaforme online. La preoccupazione maggiore riguarda Facebook, dove il fenomeno delle fake news sembra avere maggiore diffusione e dove scarso successo avrebbero avuto i video, e Snapchat; realtà come Google o Twitter, invece, vengono viste con minore diffidenza.
 
Secondo il 36% degli intervistati però i problemi principali non sarebbero legati alla diffusione delle piattaforme tecnologiche ma deriverebbero soprattutto da situazioni di gestione interna alle singole realtà: principali ostacoli vengono avvertiti nella resistenza al cambiamento e nell'incapacità di innovare.
 
Cambiamenti in corso anche nel settore delle entrate pubblicitarie. Il 44% degli editori, infatti, vede le sottoscrizioni, ovvero il pagamento regolare per accedere ai contenuti, come una risorsa molto più importante dei contenuti sponsorizzati (39%) e del tradizionale advertising (38%). Inoltre, l'obiettivo di molti media, come Daily Telegraph, ad esempio, è quello di puntare ad avere sempre più utenti registrati, dei quali conoscere interessi e opinioni, mentre BBC forza già l'iscrizione alla piattaforma TV iplayer prima di far accedere ai programmi. 
 
A questo proposito una grande incognita è vista nell'entrata in vigore, a maggio 2018, del European General Data Protection Regulation, il nuovo regolamento sulla raccolta dei dati personali emanato dall'Unione Europa. In base a questa normativa, infatti, occorrerà avere un consenso esplicito dall'utente per poterlo contattare per qualsiasi tipo di iniziativa così come per poter cedere a terzi i suoi dati.
 
Nel 2018, infine, se il 76% degli intervistati ha dichiarato di voler puntare su forme di video brevi e live video, ben il 58% ha dichiarato di essere interessato ai podcast e a sviluppare audio per l'assistenza intelligente (sull'esempio di Amazon Echo o Google Home), mentre il 72% sta pianificando prove con Intelligenza Artificiale (IA) per aumentare efficienza e qualità del lavoro. Ad esempio, The Times e Sunday Times stanno sviluppato un software capace di individuare le preferenze del lettore per personalizzare ogni edizione sia come formato, tempo e frequenza.
 
Infine, il rapporto conferma la sempre maggiore dipendenza degli utenti dai dispositivi mobile che stanno cambiando i formati dell'informazione in generale, con una crescita di importanza di notifiche e alerts e con l'affermazione di fotocamere capaci di comprendere l'oggetto inquadrato e fornire informazioni su esso. 
 
Il rapporto completo, in lingua inglese, è disponibile sul sito del Reuters Institute
 

Notizia pubblicata il 07/02/18
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