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Formazione Giornalisti: i diritti audiovisivi sportivi tra normativa e regole di mercato

E' il tema del corso organizzato da Fondazione Artemio Franchi e Odg Toscana

Redistribuzione dei guadagni, diritto di cronaca e nuova normativa: sono tante le questioni che ruotano attorno al tema dei diritti audiovisivi nel mondo dello sport.
 
Per cercare di delineare un quadro della situazione attuale e di quello che potrebbe avvenire nel prossimo futuro è stato organizzato il corso “I diritti audiovisivi sportivi tra interventi legislativi e regole di mercato” che si terrà sabato 18 febbraio al Museo del Calcio di Coverciano, a Firenze.
 
Il corso è organizzato nell’ambito del programma di collaborazione tra l’Ordine dei giornalisti della Toscana e la Fondazione “Artemio Franchi“, denominato “Un docente per lo Sport”, e verterà sulla presentazione della tesi di laurea di Francesco Ciusa, premiata nella X edizione del Premio Artemio Franchi. Ad introdurre e accompagnare la presentazione della tesi sarà il giornalista Alessandro Fiesoli.
 
Nelle due ore di corso, i relatori approfondiranno il tema dei diritti audiovisivi, in particolare nel settore del calcio professionistico. “Il calcio professionistico, per come lo conosciamo oggi, non esisterebbe senza i soldi dei diritti televisivi, soprattutto in Italia, dove le voci di bilancio legate a incassi da botteghino e merchandising (ad eccezione della Juventus) al confronto sono quasi insignificanti – commenta il giornalista Alessandro Fiesoli - Solo che questo fiume di soldi dei diritti TV e' finito pari pari, in modo abnorme, nelle tasche dei giocatori, degli allenatori e dei loro procuratori, provocando uno squilibrio economico molto difficile da affrontare per i club”. 
 
Il corso si aprirà con un excursus sulla normativa che regola i diritti audiovisivi nel calcio, basata sul Decreto Melandri del 2008. “La principale novità sancita dal Decreto Melandri è stata la previsione della commercializzazione centralizzata dei diritti audiovisivi sportivi da parte della Lega, organizzatrice del campionato. In passato invece erano i singoli club che autonomamente commercializzavano i propri diritti e ciò aveva creato grosse disparità in termini di ricavi economici tra “grandi” e “piccoli” club – spiega Francesco Ciusa, autore della tesi di laurea - La disciplina normativa ha sicuramente migliorato, rispetto al passato, l’equilibrio nella redistribuzione dei ricavi derivanti dalla commercializzazione dei diritti audiovisivi ma ciò non è stato ancora sufficiente per realizzare un equo bilanciamento, a causa dei criteri con cui operare la divisione, scelti dal legislatore”.
 
Durante l'incontro saranno quindi esaminate le criticità emerse negli ultimi anni e che hanno portato alle modifiche legislative del Parlamento (decreto fiscale 2016) e all'attuale discussione in corso (atto della Camera n. 3834). Inoltre verranno messi a confronto i sistemi di commercializzazione dei diritti audiovisivi sportivi nei principali campionati europei e verrà affrontata la delicata questione dei rapporti tra diritti esclusivi e diritto di cronaca, alla luce anche dell'affermazione di nuovi strumenti di lavoro per i giornalisti, a cominciare da internet.
 
“Per quanto riguarda Internet, il diritto di cronaca è garantito, nel senso che tutti i siti specializzati riportano regolarmente il contenuto delle conferenze stampa e la cronaca live delle partite – conclude Alessandro Fiesoli - Altra questione sono le immagini delle gare, vincolate all'esclusiva sancita dai contratti televisivi vigenti. La questione del mondo Internet, non solo nello sport, può essere legata semmai al rispetto, da parte delle testate on line, dei principi deontologici e normativi. 
 
Il corso “I diritti audiovisivi sportivi tra interventi legislativi e regole di mercato” è ad ingresso gratuito e permette di ottenere 2 crediti formativi. Le iscrizioni sono possibili attraverso il sistema Sigef.

Notizia pubblicata il 08/02/17
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