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Compatibilità tra incarichi di uffici stampa e collaborazioni per testate giornalistiche: la posizione di Ast e Odg

La creazione di un osservatorio che monitori il problema, raccolga le segnalazioni e ne affidi la valutazione agli istituti di categoria, in una logica di trasparenza e sulla base delle varie carte deontologiche. E' questa la proposta contenuta in un documento sul problema delle compatibilità tra  incarichi di uffici stampa e collaborazioni per testate giornalistiche che è stato predisposto dalla commissione uffici stampa dell'Associazione Stampa Toscana. Come presidenti rispettivamente dell'Ast e dell'Odg Toscana ci sembra opportuno raccogliere la proposta  e portarla al centro della discussione comune che faremo dopo la pausa estiva, quando il direttivo dell'Ast e il consiglio regionale dell'Odg si riuniranno in seduta comune per affrontare tutta una serie di questioni di rilievo per il lavoro e la professione giornalistica. Tutto questo nella consapevolezza che dalle regole si deve partire e alle regole si deve sempre tornare, in particolar modo proprio nei momenti di crisi.

Carlo Bartoli – Paolo Ciampi



Di seguito il documento della commissione.

Come commissione uffici stampa dell'Ast in queste settimana abbiamo ricevuto diverse sollecitazioni da parte di colleghi sul tema delle sovrapposizioni di incarichi per giornalisti che operano come uffici stampa, trovandosi poi a collaborare con testate d'informazione. Più precisamente di colleghi che su queste testate di informazione scrivono e firmano su notizie, temi, soggetti di cui si occupano nell'ambito del loro incarico di ufficio stampa.

In questo contesto la commissione uffici stampa non può non sottolineare con forza che è palese
il rischio di collisione tra incarichi, e quindi di un vulnus alla credibilità dell'attività svolta, su un versante o sull'altro: un vulnus inaccettabile soprattutto in una fase come questa di durissima crisi del giornalismo, una crisi che certo non potrà essere superata senza un nuovo patto con i cittadini, sulla base delle regole.

E le regole, anche deontologiche, in questo caso sono precise.

La carta dei doveri dei giornalisti degli uffici stampa, fatta propria nel 2011 dall'odg, recita che
"in ogni caso, sia nelle strutture pubbliche che nel privato, il giornalista, in armonia con
quanto prescrivono la legge 69/1963 istitutiva dell´ordine professionale, le norme
deontologiche, e - per gli enti pubblici - la legge 150/2000, è tenuto, pur in un doveroso
ambito di collaborazione, a separare nettamente il proprio compito da quello di altri soggetti
che operano nel campo della comunicazione. La qualificazione di ufficio stampa e la
denominazione"

La stessa carta aggiunge che "il giornalista deve uniformare il proprio comportamento professionale al principio fondamentale dell´autonomia dell´informazione; ciò indipendentemente dalla collocazione dell´Ufficio Stampa nell´ambito della struttura pubblica o privata in cui opera."
e infine che “il giornalista degli Uffici stampa non può assumere, nell'arco di vigenza del
rapporto di lavoro, collaborazioni, incarichi o responsabilità in conflitto con la sua funzione di
imparziale ed attendibile operatore dell'informazione".

Tutto questo ha indubbiamente anche un aspetto sindacale perché, fermo restando che oggi un giornalista non assunto per raggiungere un minimo di reddito è costretto a svolgere più incarichi – e nessuno può e deve contestare questo – è evidente che certe sovrapposizioni sono inaccettabili e portano via anche posti di lavoro per colleghi attualmente senza contratti.

In questi anni l'Ast, come l'Odg della Toscana, ha senz'altro manifestato una grandissima attenzione nei confronti delle tematiche relative agli uffici stampa. Ora riteniamo necessario sviluppare tutti insieme una riflessione su questa specifica tematica, che peraltro riguarda il mondo dell'informazione nel suo complesso.

Proseguendo peraltro un confronto a livello informale già avviato con i due presidenti dei nostri organismi di categoria, la nostra proposta di lavoro è, in prima battuta, la creazione di un osservatorio che monitori il problema, raccolga le segnalazioni e ne affidi la valutazione agli istituti di categoria, in una logica di trasparenza.

Per la Commissione uffici stampa dell'Ast – Mauro Banchini e Dario Rossi

 
Notizia pubblicata il 29/07/13
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