“Sinistri e Internet: responsabilità e risarcimento” per chi naviga online
Un vademecum sui principali diritti e doveri per chi naviga o lavora con internet: è il libro Sinistri Internet: responsabilità e risarcimento scritto dall'avvocato Deborah Bianchi, esperta di diritto online. Il libro, edito da Giuffrè Editore, parte dall'analisi della responsabilità soggettiva dell'utente (sia esso persona fisica o giuridica) nella navigazione online per analizzare i casi di condotte lesive, sia per dolo che per colpa. Dalla diffamazione, alla violazione dell'identità, dalla manipolazione della reputazione fino al cyberbullismo e al diritto all'oblio. Una narrazione che riporta casi ed esempi concreti utili anche al giornalista per imparare a conoscere meglio il diritto online. Tra i temi trattati, infatti, anche quello del diritto all'oblio, sempre più di attualità. “Il concetto di diritto all'oblio valido nell'epoca della stampa cartacea, inteso nel senso di diritto a essere dimenticati, ha pochissimi punti di contatto col nuovo diritto all'oblio ai tempi della stampa digitale – spiega l'avv. Deborah Bianchi – Adesso il diritto all'oblio equivale al diritto di conservare l'attualità della propria identità digitale secondo i principi della Data Protection. Pertanto l'interessato può chiedere al giornalista o alla testata telematica la deindicizzazione di dati personali ormai superati e non più consoni alla vita del soggetto negli ultimi tempi. Questa nuova posizione giuridica ha ricadute molto impegnative sugli archivi dei giornali on line perché impone di adottare misure di sicurezza Data Protection come il continuo aggiornamento della notizia e/o l'adozione di tag in ogni articolo per ricostruirne la storia”. Ma cosa deve fare la testata online di fronte alla lettera di diffida dell'avvocato dell'interessato? “Sempre rispondere cercando di motivare le ragioni del proprio rifiuto. Questo anche agli occhi del giudice che potrà così constatare la buona fede del giornalista o della testata telematica – prosegue Deborah Bianchi – Occorre tenere sempre a mente che uno dei principi-cardine in materia e' quello della proporzionalità e che quindi non esistono soluzioni standard per casi standard, e' necessario ogni volta valutare i diritti in gioco secondo proporzionalità”. In generale quanto costa causare danni su internet? “Dipende dalla persistenza del contenuto lesivo on line e dalla relativa capacità di diffusione. Sulla scorta dei casi valutati dai nostri giudici, direi che si va da un minimo di € 2.000,00 a un massimo di € 70.000,00 – conclude Deborah Bianchi – Se si può e si deve parlare di "sinistro internet" si dovrebbe poter parlare anche di polizze assicurative per danni da sinistro internet. Una società 4.0 dovrebbe essere in grado di sopportare il costo dello sviluppo digitale e quindi dovrebbe elaborare degli schemi di polizza assicurativa” Il libro “Sinistri Internet: responsabilità e risarcimento” è acquistabile online dal sito di Giuffrè Editore.