Stati generali dell'editoria: Crimi ricusato da ODG
Pubblichiamo il testo inviato ieri da ODG sulgli Stati generali dell'editoria: Il caso dell’arbitro-giocatore è conclamato dopo la risposta scomposta del senatore Crimi al documento approvato ieri alla unanimità dalla consulta dei presidenti e dei vice presidenti degli Ordini regionali dei giornalisti a sostegno della linea del Consiglio Nazionale. Il presidente Carlo Verna ha elevato oggi formale protesta presso il ministero vigilante della Giustizia, partecipando a un incontro sul tema dell’equo compenso, presieduto dal sottosegretario Morrone. “Gli stati generali dell’editoria si sono trasformati in stati generali dell’ideologia e del pregiudizio, con una strumentalizzazione della cosiddetta vicenda Fubini che rasenta il ridicolo. – afferma il presidente del CNOG Carlo Verna – Per i giudizi espressi sul presunto anacronismo dell’Ordine, mentre per così dire istruiva la pratica, Crimi è ricusato. E che ciò sia avvenuto con una condivisione unanime, in un mondo che rappresenta i più diversi punti di vista, dovrebbe preoccupare –prosegue Verna -persino chi ha un concetto della democrazia come quello che esprime disinvoltamente il sottosegretario con delega all’editoria. Credendo nella correttezza istituzionale il caso è stato esposto, prima di ogni pubblica replica, al Ministero della Giustizia con l’idea di rivolgersi successivamente al presidente Conte e, trattandosi di tema fondamentale per la democrazia, con riserva di richiedere l’intervento del supremo garante della Costituzione, ovvero del presidente Mattarella. Intanto una riflessione si sottopone a tutte le forze politiche presenti in Parlamento su una possibile loro iniziativa. Se Crimi voleva presentare un disegno di legge per l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti –conclude il presidente del Cnog – poteva farlo senza metter su la gigantesca presa in giro istituzionale degli Stati generali dell’editoria a spese dei cittadini, dopo essersi distinto per una serie di iniziative contro la libera informazione, dai tagli all’editoria alla strenua opposizione al salvataggio di Radio radicale. E’ immaginabile una risposta, anche trasversale, delle diverse forze parlamentari sia di maggioranza che di opposizione?”