Accordo tra la Fondazione dell'Ordine dei giornalisti della Toscana e la Scuola fiorentina per l'educazione al dialogo interreligioso

Realizzare un'offerta formativa sul tema dell'importanza del dialogo interreligioso: è quanto prevede l'accordo siglato nei giorni scorsi tra la Fondazione dell'Ordine dei giornalisti della Toscana e la Scuola fiorentina per l'educazione al dialogo interreligioso FSDII.   A sottoscriverlo sono stati Rav Joseph Levi, presidente della Scuola fiorentina per l'educazione al dialogo interreligioso – FSDII, accompagnato dal vicepresidente Izzeddin Elzir e dai coordinatori  Giulia Boldrini e Giacomo Mininni, e Carlo Bartoli, presidente della Fondazione dell'Ordine dei giornalisti della Toscana.   “E' un accordo importante, nato in seguito all'evento formativo organizzato dalla Fondazione a novembre proprio sul tema del dialogo interreligioso e dell'integrazione e deontologia giornalistica – ha spiegato Carlo Bartoli, presidente della Fondazione dell'Ordine dei giornalisti – Come giornalisti è importante infatti conoscere la storia dei fenomeni religiosi e i valori che rappresentano, soprattutto in una società multietnica come quella moderna, così da poter informare correttamente l'opinione pubblica e favorire l'incontro tra credi diversi”.    Nell'accordo è stata ribadita l'importanza di offrire adeguata informazione sulle religioni e la loro storia, valutando il contributo positivo che le religioni tradizionali possono offrire alla società. Per questo è stato deciso di programmare una serie di incontri di informazione e formazione sul tema del dialogo interreligioso, nel mondo e in particolare in Italia e Toscana. L'obiettivo è offrire  occasioni di dibattito e scambio, indagando il ruolo del dialogo e delle religioni stesse nella costruzione della coesione sociale.    “Siamo molto soddisfatti di questo accordo – ha commentato Rav J. Levi, presidente della Scuola fiorentina per l'educazione al dialogo interreligioso – FSDII – Siamo certi che il progetto aiuterà a richiamare l'attenzione sulla necessità di una crescita anche culturale e morale della società post moderna, in cui l'incontro fra credi e costumi diversi possa rafforzare i legami sociali fra gruppi di differenti tradizioni, offrendo al contempo una più approfondita conoscenza dei propri valori e tradizioni culturali”.

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