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A Firenze la I Giornata sulla Trasparenza all'AOU di Careggi

Taddei, “Giornalisti e cittadini collaborino contro la corruzione”

“Un'informazione libera e democratica deve ricordarsi che il suo compito consiste nel raccontare i fatti per come accadono, cercando di darne un'interpretazione il più possibile vicina alla Verità sostanziale dei fatti, nel pubblico interesse”, con queste parole Michele Taddei, vicepresidente dell'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è intervenuto alla I Giornata sulla Trasparenza, organizzata presso l'Azienda ospedaliera universitaria di Careggi, a Firenze.
 
Obiettivo dell'iniziativa era quello di fare il punto sul tema della trasparenza tra enti e cittadini e sugli obblighi imposti alla Pubblica Amministrazione: alla giornata hanno partecipato il direttore generale di Careggi, Monica Calamai, il Rettore dell’Università di Firenze, Alberto Tesi, il consigliere del Tar del Lazio, Stefano Toschei, il vicepresidente dell’Autorità garante per la Privacy, Augusta Iannini, il professore ordinario di diritto amministrativo dell’Università di Firenze, Alfredo Corpaci e Raphael Rossi, manager pubblico, testimone di giustizia e membro dell’Associazione «Signori Rossi».
 
Nel suo intervento Taddei si è soffermato soprattutto sull'importanza del lavoro del giornalista nel raccontare la realtà dei fatti, alla luce anche delle ultime inchieste giornalistiche sulla corruzione in Italia, come quelle di Roma Capitale o sulle vicende di Banca Mps.
 
“Il giornalista deve mantenere il rapporto principale con il cittadino in nome del ruolo che svolge l'informazione in un sistema democratico, a tutela degli interessi generali, e che si basa proprio sulla Fiducia – ha spiegato Taddei - Ecco perché spesso l’Ordine (anche quello della Toscana) si è trovato a sanzionare colleghi ritenuti rei di avere messo in discussione il principio cardine della professione”.
 
Taddei ha ricordato come nel corso degli anni numerose inchieste della Magistratura siano state anticipate da giornalisti coraggiosi, che hanno pagato a caro prezzo il loro coraggio: le stesse indagini su Roma Capitale e di Mps erano state precedute da inchieste giornalistiche di Report.
 
“Oggi fare giornalismo d’inchiesta è sempre più difficile: giornali che chiudono, redazioni ridotte all’osso, giornalisti precarizzati, sono la migliore garanzia per un sistema di malaffare – ha proseguito Taddei – Eppure la nostra categoria, pur nella crisi di un settore che non sembra ancora conoscere fine, sta riscoprendo un senso di appartenenza che può essere la chiave di volta per il futuro”.
 
Taddei ha sottolineato, infatti, l'importanza della formazione obbligatoria, introdotta quest'anno, per riscoprire “un’appartenenza e una missione”: “Sono nati corsi per leggere meglio i bilanci delle società e della Pubblica Amministrazione, per approfondire tematiche legate al sistema giudiziario e alla cronaca economica e finanziaria – ha spiegato il vicepresidente di Odg Toscana - Questa occasione può servire per ricostruire il tessuto di relazioni e esperienze un tempo patrimonio di grandi redazioni di giornali e oggi sconosciuto soprattutto ai più giovani.”
 
In questo può essere molto utile anche l'uso della tecnologia che “può fare quella differenza che fino ad oggi ha consentito solo a grandi testate e firme di fare inchieste”: il proliferare di testate on line, la possibilità di fare video e immagini a costi accessibili, secondo Taddei, possono essere i migliori strumenti per fare di un giornalista un ottimo giornalista d’inchiesta.
 
A questo proposito Taddei ha annunciato che la giornalista francese Mathilde Auvillain che ha realizzato un reportage d’inchiesta sulla tratta dei pomodori, sarà a Firenze (23 gennaio) per partecipare ad un corso di formazione: “Per raccontare questa storia Mathilde ha creato una equipe di colleghi ed ha cominciato a cercarsi finanziatori. Oggi, quel lavoro, durato diverso mesi, è stato prodotto e venduto in diversi paesi: con il linguaggio televisivo per Al Jazeera, e con quello della scrittura e delle fotografie per testate internazionali e italiane (L’Internazionale)”.
 
Il vicepresidente di Odg Toscana ha concluso il suo intervento invitando giornalisti e cittadini a collaborare insieme, nel rispetto dei ruoli, “per raccontare un’Italia (e una Toscana) dove la corruzione rappresenti l’eccezione di un sistema che funziona”.
 
“Fintanto che ci limiteremo ad indignarci e a non impegnarci in difesa di questi valori – ha concluso Taddei - nessuna inchiesta giornalistica, per quanto bella documentata e approfondita, potrà mai sortire alcun effetto”. 

Notizia pubblicata il 16/12/14
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