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Foto: il diritto alla firma

Più rispetto per i fotogiornalisti

Come coordinatore del Gruppo di Specializzazione dei Fotogiornalisti in Toscana desidero intervenire sulla scia dell’articolo pubbllicato dalla giornalista Laura Antonelli del
Sole 24 Ore dal titolo: Chi ha tolto la firma ai fotografi? (vedi link a fondo pagina) che 
 prende spunto dalla vicenda della tragedia della nave Costa all’Isola del Giglio rilevando come gran parte di dei media Italiani nel pubblicare pagine, copertine, gallerie fotografiche, speciali dell’eventonon abbia mai riportato la firma dell’Autore di quelle immagini. Nonostante ciò sia un atto dovuto  in base alla Legge 633/31 sul Diritto D’Autore e successive integrazioni italiane, direttive europeee convenzioni internazionali sul Copyright.
La Leonelli continua nel suo articolo paragonando, invece, la differente realtà che esiste all’estro dove invece la citazione dell’Autore è una buona e corretta abitudine quotidiana. Purtroppo, è
sempre più difficile vedersi riportare la firma  accanto all’immagine pubblicata che è il frutto del sudore, della fatica, dell'impegno professionale ed economico indispensabile, e sempre più difficile, nel fotogiornalismo.
Spesso le belle e complete immagini fotogiornalistiche sono capaci da sole, per la forza del messaggio del suo contentuto e alla sua composizione realizzativa, di raccontare un fatto, un avvenimento.Lo conferma proprio la tragedia del Giglio. Immagini pubblicate in doppie pagine, copertine, aperture, gallerie fotografiche, speciali........ Tutto questo lavoro, frutto di seri fotogiornalisti, ha il sacrosanto diritto ad essere pienamente riconosciuto attraverso la corretta menzione del nome dell’Autore.
La firma non è e non puo’ essere oggetto di discussione, di contrattazione, di accordi di favore.
E’ la base della vita professionale, della deontologia, del codice etico del lavoro che si basa su Leggi scritte che in alcun modo  possono essere omesse da parte di chi utilizza le immagini, il lavoro professionale dei Fotogiornalisti.
Come spiega anche la Leonelli nel suo articolo, e cito testualmente le sue parole scritte:
E se per un giorno giornalisti, inviati, direttori si vedessero pubblicati i loro pezzi senza firma?
Se per un giorno le pagine dei quotidiani fossero non un incontro di idee, autorevoli perche firmate e quindi riconoscibili, ma solo una distesa di caratteri anonimi e per questo senza peso e responsabilità? Irritante, non è vero?"

Aggiungo: e quali e quante proteste verrebbero sollevate (giustamente) da parte di tutti questi giornalisti scriventi al momento di vedere il proprio articolo pubblicato senza alcun riferimento del proprio nome e cognome? E magari non per un giorno... ma per più giorni ??
Pensando sempre all’esempio del Giglio.......... Pensiamo magari al lavoro di un inviato. Per giorni e giorni. Senza nessuna firma sul suo giornale.
Ritengo sia necessario cercare di fermarsi un attimo per fare una importante riflessione su questo argomento. Anzi, anche io desidero prendere spunto dalla tragedia del Giglio, come la Leonelli, per lanciare un messaggio verso tutti gli organismi preposti quali Ordine dei Giornalisti, Associazione Stampa, Gruppi di Specializzazione, al fine di promuovere una iniziativa condivisa capace di affrontare, argomentare, discutere, sulle possibili soluzioni sul tema del Diritto d’Autore.
Non per pretedere, ma solo per proteggere il proprio lavoro e difendere la dignità morale e professionale di cui tutti hanno il diritto al giusto e corretto riconoscimento.

Fabio Muzzi.
GSGIV Toscana
http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2012-02-01/tolto-firma-fotografi-131557.shtml?uuid=Aa8omQlE

 
 


Notizia pubblicata il 05/02/12
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