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Il giornalismo secondo Vittorio Pasteris

Dal 2013 al via l'obbligo della formazione permanente per i giornalisti. A Siena il gruppo stampa è pronto a favorire l'aggiornamento professionale per i colleghi

Il giornalismo di domani, le prospettive della professione giornalistica e i modelli di business nella nuova frontiera dell’informazione digitale: su questo tema si è svolto il convegno organizzato dal Gruppo Stampa autonomo Siena che ha coinvolto Vittorio Pasteris, giornalista, scrittore e docente di Editoria multimediale all’Università di Torino.
Pasteris non ha risparmiato critiche costruttive ai protagonisti del mondo dell’informazione: “Talvolta il giornalista racconta il mondo e non si accorge di quanto lo stesso stia cambiando. Oggi l’informazione digitale deve necessariamente portare a riflettere sui nuovi scenari che si aprono per cavalcare nuovi modelli di business, assolutamente necessari in momenti di crisi come questo. Paradossalmente per fare il giornalista non è fondamentale saper scrivere, ma è necessario invece riuscire a scovare in ogni modo la notizia, se poi lo stesso sa scrivere è meglio”.
Vittorio Pasteris ha poi rafforzato la teoria secondo cui spesso “l’informazione parla di tutti ad eccezione di essa stessa e per capire le mutazioni delle proprietà intervenute all’interno dei grandi gruppi editoriali occorre talvolta andare a scovare la verità dall’esterno”, Pasteris non ha poi risparmiato di “frecciate” gli editori di giornali: “Il sistema non può funzionare bene fin quando gli editori non conoscono che cosa succede nelle edicole; prima, quando tutto funzionava e produceva reddito, molti aspetti della distribuzione venivano trascurati, ma oggi, in tempi di ristrettezze economiche, il costo dell’informazione diventa importante ed è quindi necessario studiare ed analizzare ogni momento delle fasi che portano le notizie ai lettori. Oggi l’informazione su internet viaggia a velocità immediata e sono in crescita i siti che trattano in maniera specifica argomenti di nicchia con contenuti altamente specializzati. Il giornalista “tuttologo” non va più bene oggi”.
In estrema sintesi la relazione di Pasteris tenuta presso la prestigiosa sede della Facoltà di Lettere del complesso san Niccolò con la preziosa collaborazione di Maurizio Boldrini, docente del corso di laurea in Scienze della comunicazione, ha voluto ribadire il concetto che il giornalismo di qualità debba essere pagato e la strada da intraprendere per riuscire a stare a galla in un momento difficile per tutti come in questo momento è di proporre professionalità all’ennesima potenza e che il giornalismo di qualità debba poi essere giustamente pagato dagli editori.
A tal proposito Andrea Sbardellati, presidente del Gruppo stampa autonomo senese, ha ricordato che “per tutti i giornalisti a partire dal 2013, come già avviene negli altri ordini professionali, sarà necessario seguire i corsi per la formazione obbligatoria e permanente, uno degli aspetti più importanti della riforma dell’Ordine dei giornalisti. Chi è iscritto all’albo infatti dovrà acquisire 60 crediti formativi nell’arco di tre anni su materie di studio che spazieranno da quelle riguardanti la professione giornalistica, oltre a parte della deontologia professionale. Il Gruppo stampa di Siena, con modi e criteri da definire, è pronto a mettersi a disposizione degli iscritti e dei colleghi per poter favorire a Siena momenti di incontro in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti della Toscana per l’ottenimento dei crediti formativi”.   

Notizia pubblicata il 10/12/12
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