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Le nostre proposte sulla riforma dell'Ordine
Il documento del Gruppo stampa autonomo di Siena
Questo il testo del documento sulla riforma dell'Ordine messo a punto dai colleghi del Gruppo Autonomo Stampa Siena.
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La categoria dei giornalisti pubblicisti è molto varia e variegata (persone che scrivono per mestiere e che non possono accedere all’esame di stato per professionisti, chi per piacere, per seconda professione, chi è in attesa di fare il grande salto verso la categoria superiore ecc.), e in essa sono rappresentati tutti i tipi di nuovo giornalismo non previsti dalla legge 69/1963 (freelance, siti internet, portali, blog, nuovi media, social network ecc.). In sostanza è un grande contenitore dove spesso sono confluiti tutti quelli che non potevano essere inquadrati (per requisiti o altro) nella categoria dei professionisti. Pertanto, si propone di migliorare la logica e l’aspetto di revisione dell’elenco per verificare e quindi prendere coscienza delle nuove forme di giornalismo dei giorni nostri.
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Prendere atto che nella categoria dei pubblicisti figurano spesso soggetti che di fatto sono i veri motori dell’informazione e del giornalismo e che lavorano nei quotidiani, nei siti internet dei quotidiani on line, nelle radio, nelle tv e negli uffici stampa.
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Da qui, occorre fare nuove considerazioni sullo stato dell’arte della categoria pubblicisti, valutare ad hoc gli iscritti magari con “commissioni” che possono “scansionare” le attività del singolo giornalista/pubblicista.
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Questa deve esser vista come l’occasione per proporre finalmente una riforma complessiva dell’ordine per adeguare la norma alla professione e alla categoria dei giornalisti del nuovo millennio. Una riforma migliori e implementi alcuni aspetti quali: LA PROFESSIONALITA’; L’AGGIORNAMENTO FORMATIVO CONTINUO, LA DEONTOLOGIA.
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Proporre un diverso approccio e accesso all’albo con norme severe e selettive che consentiranno un miglioramento qualitativo della professione.
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Spingere l’Ordine dei giornalisti a prendere una posizione chiara, facendo attenzione a non mettere in discussione i diritti quesiti e acquisiti nel corso degli anni. Maggiore solidarietà fra professionisti e pubblicisti.
Notizia pubblicata il 12/01/12
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