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Un ricordo del collega Salvatore Nino Gallo.

Deceduto lo scorso 9 novembre.

A poco meno di due settimane dall'81° compleanno, si è spento a Lucca Salvatore Nino Gallo, giornalista salernitano di nascita ma lucchese d'adozione. Nella città delle Mura, infatti, approdò nel lontano 1964 dopo un'esperienza come corrispondente de “Il Tempo” da Salerno. Assunto al “Telegrafo” lavorò brevi periodi nelle redazioni di Livorno e Spezia, in seguito fu destinato alla redazione di Lucca al fianco di Dino Grilli per diventare, alcuni anni dopo, responsabile della redazione di piazza Napoleone.
Nel 1977, l'anno dell'acquisizione del giornale livornese da parte del gruppo Espresso-Repubblica, sotto la nuova testata “Il Tirreno”, si trasferì alla redazione centrale di Livorno, prima al settore Cultura & Spettacoli poi alla redazione sportiva dove ha concluso la sua carriera nel 1994, l'anno del pensionamento. “Un'appendice” di 5 anni lo ha visto collaborare ancora col quotidiano livornese per le pagine culturali, prima sotto la direzione Simeone poi col direttore Bonsanti, scrivendo di letteratura e recensendo, in particolare, le novità editoriali sul mercato.

Gallo aveva sempre curato, fin dai tempi del liceo classico, un viscerale amore per la narrativa. Un sentimento che gli fu rinfocolato da Piero Bargellini, presidente della giuria del premio letterario “Montenero” a cui nel 1966 partecipò con il racconto “La compagna di viaggio” classificandosi secondo. Nel 1967 ha vinto il “Premio Pisa” con il racconto “La voce giovane” e, nel 1972, il “Premio Garfagnana” di giornalismo.

Autore di molti scritti (in particolare racconti ma anche poesie) in larga parte inediti, nel 2007 pubblicò il suo romanzo “Il fegato di Cristo”, un'appassionata storia d'amore tra due giovani di estrazione sociale diversa, una vicenda ambientata nell'estate del 1992 tra la Versilia e Milano, proprio quanto scoppia il tifone di Tangentopoli. Scorrendo le pagine del romanzo, edito dalla dell’Erba di Fucecchio, si rivive la triste estate italiana del 1992 attraverso il racconto dei giovani, molti dei quali vissuti negli agi e nella spensieratezza, fino a quel momento, del tutto impreparati ai sinistri contraccolpi che la vita spesso riserva.

Salvatore Nino Gallo, vedovo dal 1998, lascia i due figli Luciano e Adriano: il primo giornalista professionista e addetto stampa della Provincia di Lucca, il secondo di professione fotografo; la nuora Angela e il nipotino Filippo.

Notizia pubblicata il 20/12/11
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