Giornalismo tra foto, video e diritti d’autore: intervista all’avv. Lorenzo Calvani
Foto, immagini video e diritti nel lavoro giornalistico: ruoterà intorno a questi temi il nuovo corso di formazione per giornalisti “Giornalismo e Diritto d’Autore: Articoli, Fotografie, video e sequenze di immagini in movimento. Nuove norme di adeguamento alle Direttive Europee” in programma il 26 ottobre a Firenze.
Il corso sarà tenuto dall’avv. Lorenzo Calvani, consulente di Odg Toscana.
Si tratta del secondo corso di approfondimento, dopo quello sul diritto d’autore per le fotografie, tenuto a Firenze e Livorno nelle scorse settimane. Il nuovo corso approfondirà le tematiche affrontate, allargando anche al tema delle immagini video, e presenterà le ultime novità in fatto di normative, lasciando ampio spazio alle domande dei giornalisti.
Proprio all’avv. Lorenzo Calvani abbiamo rivolto alcune domande che anticipano i temi del corso.
- La normativa sul diritto d’autore relativa a foto ed immagini è complessa: è possibile riassumere alcuni principi fondamentali che è sempre bene tenere presenti come giornalisti?
L.C.: “Il vero principio da non dimenticare mai è che, er effetto delle decisioni della Corte Europea di Giustizia che in tal senso ha interpretato le Direttive europee, oggi (e dal 2018) non valgono più quelle norme della nostra legge sul diritto di autore che consentivano, una volta pubblicata una fotografia (specialmente se foto ‘di attualità’), di ripubblicarla liberamente senza dover renderne conto a nessuno, salvo il pagamento di un equo compenso. Oggi non è più possibile prendere una foto su internet e ripubblicarla a piacimento senza il consenso di chi ne detiene i diritti di utilizzazione economica. Farlo costituisce violazione del diritto di autore, con ogni conseguenza connessa. E comunque non va mai dimenticato che, se pubblichiamo una foto (anche con l’autorizzazione del detentore dei diritti), dobbiamo per legge indicare il nome del fotografo, o della ‘fonte’ che detiene i diritti della fotografia da cui l’abbiamo prelevata (testata, editore, sito internet…) e la data dell’anno di produzione della fotografia (se conosciuta)”.
- Se un giornalista pubblicasse per errore una foto o un video senza autorizzazione, quali potrebbero essere le conseguenze?
L.C.: “Il rischio è quello di subire un’azione per l’uso illegittimo della fotografia. Azione che comporta non solo l’obbligo di rendere immediatamente non più fruibile la fotografia (fino, se necessario, al sequestro e distruzione del supporto cartaceo in cui la foto è riprodotta, se pubblicata a stampa) e del pagamento dell’ ‘equo compenso’ comunque dovuto, ma altresì l’obbligo di risarcire il danno per l’uso illegittimo della foto, danno rilevabile sotto più profili (compreso il danno da deprezzamento della foto per la sua diffusione senza consenso), oltre alle eventuali spese legali”.
- In questi casi quali sono le azioni che sarebbe bene attuare anche nei confronti del detentore dei diritti?
L.C.: “Prima di ogni altra cosa mi sento di fare alcune fondamentali raccomandazioni; in primo luogo …farsi le foto da sè! La fotografia è elemento essenziale del bagaglio professionale del giornalista. Usare le proprie foto è sempre e comunque una garanzia.
Inoltre non prelevare mai fotografie su internet se non se ne conoscono i diritti. Il rischio, come si è visto, è molto elevato.
Se poi invece la foto ci viene fornita da un amico, da un collega, magari persino da un parente o chiunque altro l’abbia eseguita, occorre farsi sottoscrivere una liberatoria con la quale il titolare ci autorizzi alla sua pubblicazione (con o senza un suo eventuale diritto economico).
Passando dai meri consigli ai rapporti commerciali con detentori di diritti di utilizzazione economica è sempre possibile acquistare il diritto di pubblicazione da chi lo detenga. Esistono agenzie fotografiche che pongono a disposizione degli utenti, a pagamento, ogni sorta di scatto fotografico, anche di particolari eventi di cronaca. Esistono anche soggetti che mettono a disposizione fotografie di cui detengono i diritti gratuitamente, procurandosi reddito in varie forme.
Se invece si è commesso l’errore di pubblicare foto i cui diritti appartengono ad altri soggetti…beh, per le conseguenze sopra dette, la cosa migliore è sicuramente quella di contattare il titolare del diritto e ricercare un accordo conciliativo.
Ovviamente questo argomento vale anche a parti invertite!
Non si deve assolutamente tollerare l’uso illegittimo che altri possano fare delle nostre foto. La tutela esiste. La modalità di far valere i propri diritti pure. E’ giusto che anche noi stessi ci opponiamo agli abusi di quello che è un nostro sacrosanto diritto. Teniamo però anche presente un’altra cosa. Aver eseguito uno scatto (cioè essere titolari del diritto morale d’autore) non sempre significa essere titolari del diritto di utilizzazione economica della foto stessa (diritto economico d’autore). Ad esempio il giornalista dipendente di una testata che fa una foto per il suo giornale non è detentore del diritto di utilizzazione economica della propria foto che, per legge, appartiene invece all’editore di cui è dipendente. E vi sono altri casi in cui l’autore della fotografia non è allo stesso modo titolare dei diritti di utilizzazione economica della stessa.
- Tra i maggiori produttori di immagini e video ci sono i social network: in questo caso come deve comportarsi un giornalista che si trovi nella necessità di scaricare un video o un’immagine per diritto di cronaca per pubblicarli nella propria testata?
L.C.: “Di fatto la risposta è rinvenibile in quanto già sopra detto. Mai scaricare foto o video da internet per riutilizzarli nella propria testata! Il fatto che la foto sia pubblicata su un ‘social’ non cambia la sostanza. L’uso della foto o del video senza il consenso del titolare del diritto costituisce azione illegittima. In proposito val la pena ricordare che la sentenza della Corte Europea di Giustizia del 2018 che ha riconosciuto il diritto esclusivo di ripubblicazione della foto ai sensi delle Direttive dell’Unione riguarda proprio un caso di questo tipo. La scuola statale di un Land tedesco aveva pubblicato la foto di un suo ex studente prelevandola dal suo sito Facebook. Il ragazzo ha trascinato in Tribunale la scuola che …è stata costretta a pagargli il compenso e a risarcirgli il danno. Si potrà usare una foto o un video prelevati da internet, social o non social, solo dopo aver contattato chi ne detiene i diritti ed essersi fatti autorizzare la pubblicazione. Eventualmente anche a pagamento”.
- Esistono portali che offrono immagini o video royalty free: in questi casi è possibile utilizzare quei materiali senza conseguenze per il diritto d’autore?
L.C.: “Anche su questo mi sento di fare qualche precisazione integrativa rispetto a quanto già sopra ho accennato circa questi portali.
Sul web esistono diversi siti che mettono a disposizione fotografie ‘royalty free’ dopo averne acquistato i diritti dai titolari. Il loro guadagno può avvenire in varie forme. Alcuni sono una sorta di servizio in abbonamento con un canone molto basso e magari il primo mese di prova gratuito. Altri pongono in evidenza il nominativo e l’identità del fotografo, il quale, cedendo gratuitamente alcuni suoi scatti, può ottenere un ritorno pubblicitario nei confronti di chi sceglie la sua foto. Altri guadagnano con gli introiti pubblicitari che ottengono pubblicando sul loro sito banner delle ditte clienti.
C’è da dire, tuttavia, che in questi siti, almeno finora, non mi è capitato di trovare foto disponibili gratuitamente di fatti di cronaca del giorno. Quelle, ovviamente, sono gelosamente protette dagli autori e dai loro editori. Prevale la foto tematica, quella situazionale, la foto da sfondo del desktop o da utilizzare nel proprio sito commerciale. Foto che comunque, in numerose occasioni, possono certamente interessare anche il giornalista.
Sul web, tuttavia, ci sono anche tanti truffatori e malintenzionati che si dichiarano detentori di diritti delle foto che consentono di scaricare, magari in abbonamento ‘una tantum’ a prezzo stracciato, ma non lo sono affatto. Occorre quindi essere molto accorti. Fidarsi solo di siti conosciuti, specializzati, che hanno già dato prova della propria serietà e professionalità. Nel mondo del web, il ‘tam tam’ mediatico porta ad individuare rapidamente quei soggetti che hanno ‘rifilato fregature’. Anche in questo settore.
Qualora si sia certi di avere a che fare con soggetti affidabili, allora in effetti questi portali consentono di scaricare ed utilizzare gratuitamente scatti e video senza incorrere in problemi di violazione del copyright. Anche in questo caso, peraltro, va ricordato che, per legge, occorre indicare il nome del fotografo, o della ‘fonte’ che detiene i diritti della fotografia da cui l’abbiamo prelevata (testata, editore, sito internet…) e la data dell’anno di produzione della fotografia (se conosciuta)”.
Il corso “Giornalismo e Diritto d’Autore: Articoli, Fotografie, video e sequenze di immagini in movimento. Nuove norme di adeguamento alle Direttive Europee” si terrà il 26 ottobre al Museo del Calcio di Firenze, dalle 9.00 – 13.00
Sarà possibile iscriversi al corso sulla piattaforma per giornalisti a partire dal 1 ottobre.