Morti sul lavoro: Giulietti (FNSI) “Dobbiamo mettere a punto una strategia mediatica”

“Migliorare e approfondire l'informazione sulla terribile piaga delle morti sul lavoro è un obbligo civile per tutti i giornalisti”: così Carlo Bartoli, presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Toscana commenta l'annuncio fatto ieri da Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale della Stampa, a Firenze.   Partecipando al corso di formazione “Le morti sul lavoro: una tragedia dimenticata”, organizzato da Associazione Nazionale per la sicurezza del lavoro “Ruggero Toffolutti” e Ordine dei Giornalisti della Toscana a Firenze, Giulietti ha ricordato come i media non possano limitarsi ad intervenire solo “il giorno dopo” le morti sul lavoro, ma sia necessario promuovere “una grande campagna nazionale per capire le ragioni per le quali si muore”.   “Per questa ragione – ha annunciato Giulietti sul sito FNSIcon l'Ordine nazionale, la Fnsi, l'Ordine regionale e l'Associazione regionale di Stampa, pensiamo di proporre un grande incontro qui in Toscana che metta assieme giornalisti, familiari delle vittime, medici, ricercatori, delegati alla sicurezza per mettere a punto una strategia mediatica. Spesso chiediamo la 'scorta mediatica' per i cronisti minacciati: è il caso di dare la 'scorta mediatica' ai tanti che escono la mattina e rischiano di non tornare a casa perché muoiono di lavoro”.   Secondo Carlo Soricelli, fondatore dell'Osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro di Bologna, che ieri è intervenuto al corso di Firenze, in Italia dall'inizio dell'anno i morti sul lavoro sono stati ben 274.   “L'Odg della Toscana non lascerà cadere l'appello del presidente Giulietti – ha concluso Carlo Bartoli – Ci impegniamo a lavorare per realizzare una serie di iniziative in grado di far riflettere e discutere la società non solo 'dopo' che questi drammi si sono verificati”.    

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