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Giornalisti toscani contro la legge bavaglio: consegnata al prefetto di Firenze lettera-appello

Marchini, "Categoria compatta in difesa dell'art 21 della Costituzione"

Mobilitazione dei giornalisti toscani contro l'emendamento Costa, ossia la cosiddetta legge bavaglio che vuole impedire la pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare. 
 
L’Ordine dei Giornalisti della Toscana con l’Associazione Stampa Toscana ha promosso un presidio davanti alla Prefettura di Firenze.

"Alla manifestazione hanno aderito numerosi colleghi, non solo cronisti di nera e giudiziaria, testimonianza dell’impegno della categoria che è compatta in difesa di un principio fondamentale sancito dall’articolo 21 della Costituzione", spiega Giampaolo Marchini, presidente di Odg Toscana.
 
Al termine della protesta Giampaolo Marchini e il presidente dell’Ast Sandro Bennucci hanno consegnato alla capo di Gabinetto della Prefetta Francesca Ferrandino un documento indirizzato al Governo perchè intervenga prima del passaggio della norma al Senato. 
 
Il documento, scritto in forma di appello, è indirizzato anche al Capo dello Stato Sergio Mattarella, perchè non firmi il testo di una legge che lede il diritto costituzionale dei cittadini ad essere informati.


Di seguito il testo della lettera consegnata al prefetto di Firenze

Al prefetto di Firenze
Francesca Ferrandino
 
Lo scorso dicembre, la Camera dei deputati ha approvato un emendamento del deputato Enrico Costa per modificare il codice di procedura penale e vietare la pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelari fino alla fine dell’udienza preliminare. Se la norma dovesse essere approvata anche in Senato ci troveremmo di fronte a un provvedimento che vuole imbavagliare l’informazione, limitando l’attività dei giornalisti ma soprattutto colpendo il diritto dei cittadini ad essere informati. 
 
Il testo approvato alla Camera costituisce una gravissima violazione dell’articolo 21 della Costituzione e va oltre la direttiva europea che non vieta in alcun modo la pubblicazione degli atti di indagine. Per questo la Federazione Nazionale della Stampa, l’Associazione della Stampa Toscana e l’Ordine dei giornalisti della Toscana rivolgono un appello al Presidente della Repubblica affinché non firmi una legge con una norma di questo tipo. 
 
I giornalisti toscani sono pronti a mobilitarsi con tutta la categoria fino allo sciopero generale per rivendicare la dignità della professione ma soprattutto per ribadire il diritto dei cittadini ad avere una corretta informazione.
 

Notizia pubblicata il 23/01/24
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