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Informazione e Minori: protocollo Unicef e FNSI

Previsti moduli formativi per giornalisti

E' stato siglato nei giorni scorsi a Roma il protocollo tra Unicef e Federazione nazionale della Stampa italiana per un’informazione rispettosa dei minori. 
 
Come riportato da FNSI nel proprio sito, il protocollo di durata biennale, prevede moduli formativi per giornalisti e tavole rotonde. Agli incontri parteciperanno giornalisti e esponenti della Fnsi, esperti internazionali e italiani di Unicef, giovani testimoni che condivideranno esperienze e buone pratiche.
 
Di seguito la notizia di FNSI:
 
Informazione e Minori: protocollo Unicef e FNSI
Previsti moduli formativi per giornalisti
 
Unicef e Federazione nazionale della Stampa italiana insieme per un’informazione rispettosa dei minori.
La collaborazione è stata sancita attraverso un protocollo d'intesa siglato oggi, 28 aprile, a Roma, per ribadire l'impegno congiunto a favore di una comunicazione corretta dell'infanzia e dell'adolescenza. Introdotti e moderati dal portavoce del Comitato italiano di Unicef, Andrea Iacomini, alla presentazione dell’iniziativa hanno preso parte Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi; Vittorio Di Trapani, segretario Usigrai e segretario generale aggiunto della Fnsi e, per Unicef, Carmela Pace e Paolo Rozera, presidente e direttore generale del Comitato Italiano e Anna Riatti, Coordinatrice del programma per la risposta a migranti e rifugiati in Italia. All'evento anche la giornalista e ambasciatrice Unicef Myrta Merlino.
 
«Siamo orgogliosi di questo accordo che, siamo certi, consentirà grazie all’impegno congiunto con la Fnsi, con le scuole e con le famiglie, di promuovere una comunicazione capace di riconoscere le nuove sfide che abbiamo di fronte e di avvicinare i ragazzi e le ragazze, ascoltarli, essere al loro fianco nel contrastare i fenomeni che li affliggono come il bullismo o il cyberbullismo», ha detto Carmela Pace.
 
«Un impegno – ha evidenziato Anna Riatti – volto a costruire una corretta comunicazione anche delle vulnerabilità e di quelle condizioni più delicate, come le storie dei minorenni migranti e rifugiati o con vulnerabilità sociali o disabilità. Una comunicazione corretta nei confronti di tutti i bambini e gli adolescenti è importante per evitare stereotipi causa di stigmatizzazione, per mettere in risalto la ricchezza che ognuno porta alla comunità e per creare inclusione», ha aggiunto.
 
A Myrta Merlino il compito di chiedersi e chiedere «cosa possiamo fare noi giornalisti per aiutare i più giovani, per comunicare con loro e ascoltarli, quando il nostro lavoro ci costringe ad andare sempre di corsa, a rincorrere le emergenze».
 
Tema ripreso anche dal segretario generale Raffaele Lorusso, che ha posto l'accento sulla necessità «di fermarsi a riflettere, di approfondire, non solo sulla condizione dell’infanzia o su altre categorie che vivono situazioni di difficolta, ma anche sulle troppe e troppo ampie diseguaglianze che caratterizzano il nostro tessuto sociale. Occorre richiamare l'attenzione – ha proseguito Lorusso – su due processi che segneranno l'immediato futuro: transizione digitale e transizione ecologica. Non commettiamo l'errore di raccontare questi temi con la stessa narrazione che abbiamo usato prima della pandemia. Altrimenti alimenteremo nuove povertà e nuove disuguaglianze. Per uscire dalla pandemia serve una riflessione su quello che era il mondo prima del Covid e su come cambiare quel mondo e non ripetere gli errori commessi».
 
E il presidente Giulietti ha lanciato la proposta di chiedere un incontro con il ministro della Transizione digitale e il ministro dell'Istruzione «per portare i temi di questo protocollo nelle scuole e per costruire insieme un piano di alfabetizzazione digitale per gli studenti mettendo a disposizione le competenze dei giornalisti e l’impegno sancito oggi».
 
Per Vittorio Di Trapani, responsabile del progetto per la Fnsi, questo progetto «restituisce il senso e il valore alle parole. Un progetto – ha aggiunto – intorno al valore degli occhi. Gli occhi che servono per studiare, ma anche per essere testimoni e raccontare le storie che ci sono dietro le persone».
In chiusura il direttore generale di Unicef Italia, Paolo Rozera, ha osservato: «Questo protocollo rappresenta un atto di responsabilità. Sono certo che insieme, Fnsi e Unicef, riusciremo a trasferire questa responsabilità ai giornalisti e ai media, ma anche a lettori e spettatori».
 
Il protocollo, di durata biennale, prevede moduli formativi per giornalisti e tavole rotonde. Il primo modulo “Come comunicare l’infanzia e l’adolescenza” presenterà un parallelo tra l’evoluzione del panorama mediatico italiano e la tutela dei diritti dei minori prevista dalla Carta di Treviso e dalla Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza.  Il secondo aprirà alle sfide che si pongono nella comunicazione delle categorie più vulnerabili, minori a rischio di povertà ed esclusione sociale, tra cui bambini e adolescenti migranti e rifugiati. In chiusura un modulo dedicato alla prevenzione e contrasto agli stereotipi di genere.
 
Agli incontri parteciperanno giornalisti e esponenti della Fnsi, esperti internazionali e italiani di Unicef, giovani testimoni che condivideranno esperienze e buone pratiche.

Foto ©FNSI
 

Notizia pubblicata il 01/05/21
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