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Siena, giornalisti cacciati dal Palagiustizia. La stupefacente motivazione: l'edificio non è a norma

Una motivazione stupefacente, inaudita, certamente originale. Cacciare fuori i cronisti dal palazzo di giustizia di Siena con la scusa che l’edificio è completamente fuori norma è cosa che non si era ancora mai sentita in un Paese del mondo sviluppato.  Per impedire ai cronisti di svolgere la loro attività si arriva a dare un’immagine grottesca e indecorosa della giustizia in Italia descrivendo il Palazzo di giustizia come un edificio che andrebbe immediatamente chiuso al pubblico.
Il consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Toscana e l’Associazione stampa toscana chedono al presidente del tribunale Stefano Benini, al procuratore Tito Salerno e al questore Giancarlo Benedetti di ritirare immediatamente il provvedimento, oppure, se quanto dichiarato dal presidente del Tribunale corrisponde a verità, di disporre l’immediata chiusura del Palazzo di giustizia per non mettere a rischio l’incolumità di magistrati, impiegati e pubblico.
 
 
Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana
Paolo Ciampi, presidente dell’Associazione stampa toscana 

 
Notizia pubblicata il 04/02/13
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